Drengot

Storia, tradizione ed ambizione: un mix alla base del successo di Drengot e parte di una chiara visione imprenditoriale del suo fondatore, Alberto Verde.
Nata con l’intenzione di far conoscere il vitigno autoctono Asprinio nel mondo, Drengot è un’eccellenza della viticoltura campana che parte da un’antica tradizione vitivinicola al fine di proteggerla e valorizzarla. Piccola realtà molto giovane con sede nell’agro aversano, prende il suo nome da Rainulfo Drengot, nobile normanno divenuto primo conte di Aversa nel 1030. Ed è proprio il fortissimo legame col territorio un elemento inscindibile del DNA Drengot: sebbene non sia facile ricostruire elemento storici di centinaia ed anche migliaia di anni addietro, ciò che è certo è che l’Asprinio di Aversa sia uno dei vitigni più antichi d’Italia e che sia stato alla base delle prime spumantizzazioni avvenute nel nostro paese, ai tempi in cui i D’Angiò erano regnanti.
Al di là di leggende, dati certi e dicerie, è oggi assodato come Drengot sia capostipite di un movimento di riscoperta della tradizione vinicola aversana proponendo spumanti e vini bianchi fermi sulla base dell’autoctono Asprinio coltivato per mezzo della singolare “alberata aversana”. Le viti di Asprinio, piantata insieme a dei tutori come gli alberi di pioppo, si avviluppano ad essi crescendo insieme ed estendendo i propri tralci in altezza fino a 20 metri. Le pratiche in vigna diventano quindi uniche, si basano su una grande esperienza e maestria nel saper usare lo “Scalillo” (una scala a pioli lunga e stretta) nel modo più opportuno per raggiungere la cime della vite, per poi trasformare la vendemmia in uno spettacolo unico al mondo.
Il territorio riceve, il territorio dà: dopo le giuste cure destinate alle viti “maritate” ai pioppi, è poi il sottosuolo a diventare protagonista, mettendo a disposizione grotte tufacee per ospitare i processi di fermentazione ed affinamento del primo vero spumante del Sud Italia.
Rese limitate, valorizzazione in purezza di un’uva autoctona, pratiche in vigna ed in cantina che utilizzano processi tradizionali ma guardando al futuro: non può che essere radioso.