Frank Cornelissen

“La natura è troppo complessa per essere comprensibile all’uomo, dunque va assecondata.” Potrebbe riassumersi così la filosofia vitivinicola di Frank Cornelissen, o meglio il presupposto sul quale fonda il proprio approccio “non interventista”, sia in vigna che in cantina.
L’azienda è datata 2001, in tempi “non sospetti” per la fama e la notorietà che acquisirà l’Etna negli anni a venire: trattasi di 22 ettari vitati (tutte vecchie vigne, in buona parte a piede franco) nella vallata nord orientale, tra i 600 e i 1.000 metri di altitudine, 13 coltivati con sesto ad Alberello e 9 con moderni filari, intervallati da altri 2 ettari di olivi, alberi da frutto e bosco. Una concezione “gravneriana” dell’inserimento della vite all’interno di un ecosistema completo di varietà floreali e faunistiche, volta a minimizzare l’intervento in vigna. Dunque anche impianti a bassa densità, assenza di porta innesto e rese tra i 300 e i 600 grammi per pianta.
Qualità senza compromessi.