Graci

Graci è ormai da molti anni uno dei simboli della rinascita etnea grazie alla caparbietà e la capacità nel voler riprendere e rinvigorire la centenaria tradizione vinicola mettendo la territorialità al centro della propria visione del far vino.
Con una splendida cantina storica a ridosso del confine delle contrade Arcuria e Feudo di Mezzo, sul Versante Nord, Graci interpreta al meglio quanto prodotto (e producibile) a partire dalle uve tipiche del territorio, ovvero Nerello Mascalese, Carricante e Catarratto.
E’ senza dubbio importante specificare dove si hanno i vigneti sull’Etna, perchè si tratta di un microcosmo vinicolo sui generis, con una storia centenaria che vedeva questa zona primeggiare, anche a livello internazionale, a metà dell’ottocento finanche con tagli bordolesi e metodi champenoise per poi perdersi tra il periodo fillosserico, le guerre, gli espianti ed i sussidi all’agricoltura. Rinata a partire dai primi anni novanta, l’Etna vede oggi alla sua guida una generazione di “Etna-boys” giovani, preparati, agguerriti e vogliosi di valorizzare al massimo il proprio territorio secondo la storia tradizione vinicola etnea. Ed Alberto Aiello Graci, coadiuvato dalla sorella Elena, non si è discostati da questa tendenza, ma ha anzi alzato sempre più l’asticella della qualità e della personalità unica dei propri vini.
Un attaccamento al territorio viscerale quello degli etnei, che porta alla massima resa i vitigni autoctoni nati su terreni lavici, fortemente minerali, spesso sabbiosi tali da preservare vigne pre-fillosseriche a piede franco. Una resa diversa anche a distanza di poche centinaia di metri, perchè l’Etna è una meravigliosa stratificazione di terreni ed impasti che cambiano tra loro e che hanno spinto ad una massiccia zonazione nel miglior stile piemontese.
Arcuria, Barbabecchi, Feudo di Mezzo, Muganazzi, Santo Spirito: sono le contrade dove insistono i vigneti di Graci, su terreni di natura franco-sabbiosa con abbondante scheletro ed elementi minerali.
Non vi è da stupirsi della crescita esponenziale nella qualità dei vini etnei e dell’interesse internazionale verso questa zona di produzione: anche grazie al supporto di figure enologiche di prim’ordine a livello nazionale e non come Emiliano Falsini, Graci riveste una posizione fondamentale nella rinascita (o forse nella vera e propria nascita) dell’industria vinicola etnea, proponendo con toni moderni ma eleganti vini di grande equilibrio, coerenza ed energia, che ben traducono la lingua di a’Muntagna.