Jacquesson
Storia incredibile quella della famiglia Jacquesson, fondatori di una maison con passato centenario iper-blasonato, riconosciuta grande già da Napoleone, e con sede storica a Chalons-en-Champagne poi trasferita a Dizy, lontano dai fasti della Avenue de Champagne di Epernay.
Fondata nel 1798, l’azienda fa dell’avanguardia tecnologica il suo principale vantaggio competitivo, fissando anno dopo anno dei veri e propri standard a livello agronomico ed enologico, che gli permettono di registrare una crescita esponenziale nel XIX secolo.
L’introduzione del sistema di allevamento e potatura della vite a “guyot” e della capsula metallica per fissare il tappo, in seguito integrata nella “gabbietta” o “muselet” sono solo alcune delle innovazioni di questa cantina.
A seguito di una serie di tragici eventi familiari che hanno colpito la stirpe dei Jacquesson nella seconda metà del XIX secolo, le sorti della maison sono state risollevate dalla famiglia Chiquet a partire dal 1978, con i fratelli Laurent e Jean-Hervé Chiquet che hanno fissato un alto ed ambizioso obiettivo: puntare sul millesimo piuttosto che sul blend di più vendemmie.
Impostazione decisamente diversa da quella della tradizione dello Champagne che vede un 80% circa della produzione complessiva basata sulle Cuveè, ovvero tendere a produrre champagne simili ogni anno lavorando sul mix dei vins de reserve piuttosto che provare a tirar fuori il meglio da ogni vendemmia, esponendosi al rischio delle contingenze climatiche.
I Chiquet mettono in atto questa filosofia a partire dal 2002, praticando per altro rigide procedure in vigna, assimilabili al biologico, con basse rese per ettaro, nonchè pratiche di cantina complesse ed in parte anche coraggiose (assenza di solforosa, assenza di filtrazioni e lunghe soste sui lieviti).
Il risultato è strepitoso.