Joaquin

Joaquin prende il nome dal curatore della “Vigna del Ventaglio”, progetto ideato da Ferdinando IV di Borbone, grande appassionato di vini, con l’obiettivo di valorizzare le varietà autoctone del Regno delle due Sicilie.
Ci troviamo a Montefalcione, nel cuore dell’Irpinia, dove nel 1999 Raffaele Pagano, quarta generazione di una famiglia di viticoltori, fonda la sua azienda.
Una filosofia aziendale di “alto artigianato”, sempre alla ricerca dei migliori terreni (parcelle) da valorizzare al meglio minimizzando l’intervento.
Complice è il sistema di telemetria presente in tutti i vigneti, che intercetta e segnala i problemi sul nascere.
Ad oggi parliamo di circa cinque ettari di vigneti da uve autoctone, Fiano e Aglianico, queste ultime con viti prefillossera, gestiti nel pieno rispetto della natura, dell’ecosistema e della biodiversità e selezionando solo i grappoli più pregiati, garanti di una qualità eccellente.
Oltre a questo, nel 2009 Raffaele è partito con un altro entusiasmante progetto, recuperando vecchie vigne sull’isola di Capri, così creando i “vini del mare”.
In cantina l’approccio aziendale è coerente con quello in vigna: si fermenta a temperatura non controllata e si lascia maturare il vino con uno stile che si può definire “ossidativo senza ossidazione”. Il moderato contatto con l’ossigeno è garantito sia in pressatura che durante la maturazione in acciaio (con poche botti e sistema a cappello), con l’obiettivo di “vaccinare” il prodotto e donargli complessità ed autenticità.
Vini che “assecondano l’annata”, dunque, sempre diversi, prodotti in quantità limitatissima e non tutti gli anni, che rispecchiano a pieno il vitigno e il terroir di provenienza.
Impressionanti nella loro personalità, complessità e potenziale evolutivo.