Le Pupille
Signora del Morellino, Ambasciatrice della Maremma, Presidente di Consorzio, Produttore dell’anno: sono solo alcuni dei titoli accumulati negli anni da Elisabetta Geppetti, protagonista da moltissimi anni della viticoltura maremmana con Fattoria Le Pupille, una splendida realtà vinicola frutto della sua visione, caparbietà, coraggio e perseveranza.
Quella di Elisabetta è “una grande storia d’amore con la Maremma e con il vino”, iniziata per mano del nonno che l’ha avvicinata alla tradizione familiare e concretizzata, seppur ancor giovanissima, con l’aiuto del padre e dell’amico enologo Giacomo Tachis, che hanno contribuito alla produzione di grandi vini in terra di Maremma.
Fattoria Le Pupille, con sede principale ad Istia d’Ombrone, vicino al corso del fiume e pochi chilometri ad Est di Grosseto, sulla strada che porta, dopo tante curve, fino a Scansano, la culla del Morellino, è composta da più tenute coltivate a vigneto ed uliveto, per un totale di 420 ettari dove anche un fitto bosco di sughere, querce e lecci svolge il proprio ruolo nell’ecosistema locale. Sono ben 80 gli ettari vitati compresi tra i 50 ed i 280 metri di altitudine sul livello del mare, con prevalenza di uve a bacca rossa sia autoctone (Sangiovese, Alicante e Ciliegiolo) che alloctone (Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah, Cabernet Franc, Petit Verdot), insieme ad un saldo di uve bianche internazionali come il Petit Manseng, Sauvignon Blanc e Semillon.
In questo caleidoscopio di terreni, suoli, esposizioni ed uve, Fattoria Le Pupille produce vino onorando la tradizione locale del Morellino di Scansano ed esaltando le caratteristiche di uvaggi internazionali sia con resa monovarietale che in blend, consegnando ormai da tanti anni vini famosi nel mondo e particolarmente amati dalla critica internazionale, tra cui spicca il celebre Saffredi, introdotto nel 1987 e prodotto con l’intenzione di creare un grande vino grazie alla mano di uno degli enologi che ha fatto la storia d’Italia, Giacomo Tachis.
Se la Maremma è assorta ad ulteriore riferimento nella produzione dei cosiddetti Supertuscan, in quanto naturale continuazione del territorio bolgherese posizionato una manciata di chilometri più a Nord, lo si deve ad Elisabetta Geppetti ed alla sua visione imprenditoriale messa in pratica con una vocazione prettamente territoriale: un mix che non poteva che essere vincente, e così è stato.