Macondo
Forse non tutti sanno che sulla costa marchigiana, nell’entroterra di Cupra Marittima, è stata fondata idealmente una realtà che produce vino d’oro: Macondo di Lorenzo Catasta, che condivide il nome con l’originale città fantastica frutto della penna di Gabriel Garcia Marquez in Cent’anni di solitudine, è una realtà vinicola ormai di prim’ordine nel panorama enologico marchigiano, una sorta di buen retiro eletto da Lorenzo nel 2016 per evadere dalla sua vita precedente, ben lontana dal mondo vinicolo, dedicando anima e corpo alla produzione di un unico vino eccezionale, per lui un vero e proprio vino d’oro.
Si può ben dire che Lorenzo sia riuscito nell’intento, non grazie all’alchimia dello zingaro Melquiades bensì attraverso uno studio attento dei terreni presso le due parcelle vitate in Cupra e Montefiore dell’Aso e dei vitigni scelti per la produzione del Bianko, Trebbiano e Pecorino, uve della tradizione, ben conosciute e portate ad una resa eccellente al fine di produrre un vino eccezionale.
Sono due i vigneti impiantati con entrambi i vitigni da cui si ricava il Bianko: circa un ettaro di estensione totale per produrre circa 1500 bottiglie, con la prospettiva di arrivare a 2000 e forse 2200 migliorando ed efficientando al massimo i processi nel tempo.
Da Macondo si parla esclusivamente la lingua della natura: al di là dell’assenza di prodotti chimici e di sintesi a favore di soluzioni organiche estratte dal mare o dalla terra, volte anche a prevenire lo sviluppo di malattie fungine che capita si diffondano in queste zone a seconda del clima, la conduzione in vigna è assolutamente manuale, anzi personale, con Lorenzo stesso che cura il vigneto volutamente inerbito pianta per pianta, limitandone la resa a soli 25 quintali per ettaro in sede di vendemmia, in netta controtendenza rispetto alle tradizioni, usi e costumi.
In cantina il processo produttivo è semplice ma rigoroso: dopo la pressatura soffice a grappolo intero si utilizza esclusivamente il mosto fiore privo di particelle solide, travasato per sifone in barrique così da svolgere le due fermentazioni ed un lungo periodo di affinamento sulle fecce in assenza di travasi e filtrazioni.
Il risultato prodotto da Macondo, il proprio unico vino bianco denominato, appunto, Bianko, giunto ormai alla terza vendemmia, è decisamente incredibile: Winefully è quindi lieta di supportare il progetto di Lorenzo Catasta introducendo i propri clienti a questa eccellenza marchigiana proposta sia nel classico formato standard che Magnum, prodotta esclusivamente per Winefully ed assolutamente da non perdere.