Mastrojanni

Fondata nel 1975 dall’avvocato romano Gabriele Mastrojanni ed oggi parte della diversificata offerta del triestino Gruppo Illy, la cantina muove i primi passi in una Montalcino dove a figure pionieristiche monumentali si frapponevano ben poche realtà imprenditoriali che puntavano sul Sangiovese Grosso come punta di diamante per un territorio a quel tempo sicuramente più secondario di quanto sia oggi.
Posizionata nell’areale a Sud-Est del capoluogo, in quella zona interessantissima che si estende in territorio di Castelnuovo dell’Abate, ai piedi del Monte Amiata, la tenuta consta di 108 ettari dove alla macchia boschiva si alternano vigne, uliveti e seminativi, tra i 180 ed i 420 metri sul livello del mare.
Ben 39 gli ettari vitati dove, oltre al Brunello di Montalcino, si produce in accordo anche ad altri disciplinari (su tutti, quello del Moscadello di Montalcino, il vino storicamente più importante per la cittadina). Le vigne presentano esposizione principale tra Sud-Est e Sud-Ovest, insistendo su suolo geologicamente diversi che variano dall’argilla mista a tufo ed arenaria più a oriente, ai ciottoli calcarei tra mezzogiorno ed occidente. Terreni magri, che privilegiano le basse rese e quindi la competizione tra le piante in profondità: piantate a partire dal 1975, sono spesso i ceppi più anziani a produrre le uve migliori da cui vengono creati i cru aziendali.
Storicamente una cantina dalla filosofia poco interventista, Mastrojanni ha mantenuto fede al proprio impegno iniziale anche trascorsi ormai svariati decenni dalla sua fondazione, seguendo scrupolosamente il disciplinare della DOCG ed una classicità produttiva con affinamento in botte grande di Allier che permette di far rendere al meglio il terroir di Castelnuovo dell’Abate, dove la protezione del Monte Amiata, l’esposizione alle brezze marine che riescono ad incunearsi fino a queste longitudini e l’innata frescura garantita dal corso del fiume Orcia rendono Mastrojanni una location di prim’ordine per la produzione di uve Sangiovese.
Cantina importante di Montalcino che ha contribuito a scriverne la storia, in grado di consegnarci vini fortemente territoriali e, per questo, emozionanti, sebbene di grandi dimensioni per il territorio (produzione stimata in 175.000 bottiglie), Mastrojanni dà il meglio di sé consegnandoci più di un Brunello con un incontrovertibile pedigree internazionale di prim’ordine: vini richiesti, ricercati e sicuramente eccellenti per un degustatore che si affaccia con innato interesse a chi di Montalcino e delle suo origini può ben disquisire.