Oasi degli Angeli
La parte più meridionale delle Marche custodisce un territorio, che ricade nella provincia di Ascoli Piceno, dove produrre grandi vini è all’ordine del giorno: non è però così noto che in questo fazzoletto di morbide colline si trovi una delle cantine più speciali del panorama vinicolo italiano, di nome Oasi degli Angeli.
La realtà fondata più di vent’anni addietro da Marco Casolanetti ed Eleonora Rossi ha acquisito negli anni un fascino smisurato e sicuramente non ingiustificato.
Posizionata nel territorio di Cupra Marittima, in una vallata a pochi chilometri dal mare che risale verso l’areale di Ripatransone, Oasi degli Angeli si è distinta sin da subito per scelte controcorrente, impopolari, spesso difficili da comprendere, addirittura considerate folli ed ingiustificate, a partire dall’implementare un’agricoltura biologica prima e biodinamica applicata a pratiche in vigna uniche, come una fittezza e tecnica d’impianto ancora oggi introvabili nel panorama vitivinicolo italiano che portano a rese limitatissime e ad una produzione finale estremamente contenuta.
Da Oasi degli Angeli si parla esclusivamente la lingua della natura: in assenza di prodotti chimici e di sintesi ma anche di rame e zolfo, si sono sviluppate soluzioni organiche a base di propoli, alghe, derivati del latte, bicarbonato e lecitina di soia, mentre in cantina vengono utilizzati esclusivamente lieviti autoctoni, viene bandito l’uso di solfiti ed ogni operazione di chiarifica o filtrazione.
Nei 16 ettari della tenuta, dove la vite si alterna a bosco ed all’ulivo, posta tra i 100 ed i 400 metri sul livello del mare, si coltiva Montepulciano e Bordò (nome locale per l’Alicante o Grenache, uva che trova nel piceno una resa straordinaria), con rese molto limitate ed utilizzando l’inedito impianto dell’alberello “a conocchia”, dove la pianta viene sorretta da una cupola di canne provenienti dal vicino torrente Sant’Egidio.
Due i vitigni e due i vini, entrambi dai numeri volutamente limitati frutto di una conduzione in vigna rigorosa e di una resa limitata ad uno, forse due grappoli per pianta: Kurni, a base Montepulciano e Kupra, a base Bordò, per un totale di circa 7500 bottiglie annue che attraggono un pubblico sempre più ampio ed incuriosito dalla produzione di questa gemma del territorio marchigiano.
Un onore per Winefully includere Kurni e Kupra nella propria offerta e mettere a disposizione dei propri clienti un’ennesima eccellenza tutta italiana che merita di essere conosciuta in tutta la propria splendida ed esclusiva espressione.