Podere il Carnasciale

Sorprendente cosa succede a Mercatale Valdarno, un piccolissimo appezzamento di terra, non certo supportato da denominazioni di rilievo, dove due aziende, situate ai due lati opposti di un colle, riescono a produrre dei vini unici, sia per caratteristiche organolettiche, sia per riconoscimenti internazionali.
Una di queste è, per l’appunto, il Podere Il Carnasciale (l’altra è Petrolo), che, sotto la guida della famiglia Rogosky, decide oltre trent’anni fa di investire sul Caberlot, naturale incrocio tra Cabernet Sauvignon e Merlot, originario dei colli Euganei.
Con la sua prima vendemmia del 1988, il Caberlot diventa un marchio registrato e dunque una produzione esclusiva di questo podere, tanto da diventare molto più di una denominazione a sé: un vitigno unico, coltivato e vinificato unicamente nei terreni arenari e sabbiosi intorno al Podere e osannato dalla critica.
Quattro particelle, le cui uve sono vinificate separatamente e in regime biologico, danno origine a circa 3,000 magnum, che, come sottolineato in etichetta, è il formato standard della casa. A seguire le circa 2,000 “mezze magnum” e poche centinaia di grandi formati.
Unico e senza compromessi per vocazione, dunque, il Caberlot sorprende al naso con un frutto carnoso che fa da base ad un elegante bouquet di sentori terziari, come la liquirizia e la finanche. In bocca gli aromi balsamici e speziati la fanno da padroni, supportati da un’alcolicità ed una trama tannica esuberanti all’unisono. Finale nitido, avvolgente, voluttuoso.