Ronchi di Cialla

Azienda a conduzione strettamente famigliare, fondata da Dina e Paolo nel 1970, a cui oggi seguono i figli Pierpaolo ed Ivan. Una famiglia riunita da una forte sinergia, che rappresenta oggi un motore di tradizione e conoscenza che contraddistingue questa piccola ed esclusiva azienda famigliare.
Da subito la filosofia aziendale è quella di coltivare e salvaguardare i vitigni autoctoni friulani e ottenere vini da invecchiamento.
Si può sicuramente dire che questa famiglia ha fatto la storia dello Schioppettino; vitigno coltivato per secoli, fin dal Medioevo nella zona di Cialla e Prepotto, che purtroppo, con l’avvento della fillossera a metà dell’800 che distrusse tutte le viti in Europa, vieni quasi completamente distrutto. Fu solo nel 1970, quando Paolo e Dina fondano la cantina Ronchi di Cialla, che riescono a trovare 60 viti superstiti di Schioppettino e cominciano così un lavoro di recupero con un nuovo impianto, dando inizio alla vera e propria rinascita di questa varietà autoctona.
Altre date storiche importanti da ricordare: nel 1989 lo Schioppettino viene riconosciuto una DOC ufficiale del Friuli; nel 1995 invece il disciplinare cita Cialla come Cru, quindi unica sottozona in Italia ove una sola azienda produce vini da cinque vitigni autoctoni: Schioppettino, Refosco dal Peduncolo Rosso, Ribolla, Verduzzo e Picolit.
Questa zona, con i suoi ripidi terrazzamenti ricavati con le migliori esposizioni sulle colline orientate da Nord-Est a Sud-Ovest, è racchiusa da boschi di castagni, querce e ciliegi selvatici ed è rimasta intatta perché un po’ fuori dal mondo, ma gode di un esclusivo microclima.
Azienda estremamente attenta alla salvaguardia della biodiversità del territorio, per preservarne l’integrità.
Si parte in vigneto con la vendemmia manuale e selezione in diversi momenti delle uve, per poter ottenere un prodotto qualitativamente perfetto. La vinificazione segue una linea più naturale possibile, senza forzare le fasi di trasformazione e affinamento, per esaltare la tipicità del cru.
La maturazione dei vini in barrique con legni di rovere francese e tostature attentamente scelte, porta Rochi di Cialla a posizionarsi in passato tra i primi in assoluto in Italia per adottare per i vini bianchi questo sistema di stabilizzazione naturale.
Successivamente i vini vengono imbottigliati e le bottiglie, numerate progressivamente, lasciate riposare in cantina fino a quando il produttore non le considera pronte per la messa in commercio.
Sintetizziamo dunque questa simbolica azienda con tre parole: tradizione, meticolosità e qualità.