Tenute Capaldo

E’ l’ultima scommessa di Antonio Capaldo, ormai da anni alla guida della celebre cantina Feudi di San Gregorio con sede a Sorbo Serpico: omaggiare il profondo legame della sua famiglia alla terra irpina producendo due vini in edizione limitata e numerata che esprimessero la grandezza delle varietà scelte e di Feudi come produttore di riferimento per la grande esperienza e competenza tecnica accumulata negli anni. Un progetto nel progetto, con sue caratteristiche precise e tecniche di vinificazione ad-hoc, una “cantina nella cantina”.
Più di dieci anni di studi tecnici su suoli, ceppi e tecniche di micro vinificazione su singole particelle sono alla base dell’identificazione dei vitigni più espressivi per supportare questo progetto dove, al pari della scienza, vi è anche grande manualità nel condurre la vigna in modo sostenibile, con rese basse a favore di una grande concentrazione negli acini.
Le superfici vitate di Tenute Capaldo sono dei veri e propri fazzoletti di terra disposti presso le contrade più vocate a seconda del vitigno prescelto, per un totale di quattro ettari e mezzo con esposizione Sud/Sud-Est ed altitudine variabile tra 300 e 400 metri. I suoli sono eccezionali a conferma di un terroir veramente unico: strati vulcanici e sabbiosi si alternano ad argille e vene di zolfo ad appena 50-70 centimetri sotto una superficie su cui insistono vigne con una trentina d’anni di età. Un clima particolare benedice l’areale irpino, dove una viticoltura montana prende forma a latitudini mediterranee, con clima fresco e spesso piovoso che porta beneficio a vitigni autoctoni di qualità eccezionale e potenziale infinito.
Poche le bottiglie prodotte nella prima annata del progetto Tenute Capaldo, difficili da trovare ma anche fortemente apprezzate dalla critica internazionale che vede chiaramente l’essere andati oltre l’impostazione (di gran successo) tipica di Feudi di San Gregorio per cogliere la vera essenza irpina, fatta di natura ma anche di persone straordinarie.