The winefully Magazine
Saggezza antica e fiere virtuali: le nostre letture di maggio
In questi mesi di isolamento forzato si è registrato un forte incremento del consumo casalingo di alcolici e si è, di conseguenza, molto parlato dei rischi ad esso connessi. Torna utile, dunque, la saggezza dei tempi antichi, quando Dioniso, il dio dell’ebbrezza che nella mitologia greca fece dono agli uomini del vino, invitava a non esagerare e a seguire “la regola dei tre bicchieri” (all’epoca il vino era diluito con l’acqua): il primo per la salute, il secondo per l’amore e il terzo per il sonno. Superato questo numero, il rischio era quello di scivolare nella follia.
Un suggerimento da tenere sempre mente, che rimanda al bere consapevole in maniera sicuramente suggestiva e che troviamo in questa bella ricognizione nella cultura del vino della Grecia antica, compiuta da Giorgio Ieranò per IL Magazine: www.ilsole24ore.com.
Fabio Rizzari, invece, sull’Accademia degli Alterati scrive del piacere di bere il vino giovane: luminoso, irruento, diretto come solo la gioventù può essere: www.accademiadeglialterati.com.
Dibattito accesissimo, com’era prevedibile, per la nascita ufficiale del “Prosecco spumante rosè millesimato”. Il 21 maggio, infatti, il Comitato nazionale Vini del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha approvato la modifica al disciplinare della DOC Prosecco per l’introduzione della tipologia rosè, che potrà contenere fino a un 15% di Pinot Nero (il restante 85% è composto da Glera). Su La Repubblica Sapori un’articolata ricostruzione delle diverse posizioni, fra apocalittici e integrati: www.repubblica.it.
Sul New York Times, Eric Asimov ha dedicato agli orange wine un articolo (come sempre) molto accurato, che – andando al di là delle mode – racconta il fascino polarizzante di questi vini: www.nytimes.com.
Ci spostiamo a Bordeaux e per una volta ci allontaniamo dal mondo del vino in senso stretto per scoprire – insieme a Winesurf – la storia del Lillet, il tradizionale aperitivo bordolese nato nel 1872 nella distilleria di Raymond e Paul Lillet: www.winesurf.it.
Inevitabile e doveroso tornare a parlare dell’emergenza Covid-19, in modo particolare dei primi tentativi di disegnare un post-emergenza per il settore vitivinicolo. A metà maggio, per esempio, il Governo francese ha annunciato un primo pacchetto di misure per contrastare la crisi. Le riporta in sintesi The Drink Business: www.thedrinksbusiness.com.
Dal canto suo, Antonino Laspina, direttore dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero a New York, si dice – in una lunga intervista rilasciata al Gambero Rosso – ottimista sul futuro del vino italiano negli Stati Uniti. I nostri fondamentali sono solidi e il made in Italy è sempre molto amato: www.gamberorosso.it.
Infine, uno sguardo al mondo degli eventi di settore: indispensabile ripensarli, coniugando in modi, fino a qualche mese fa inaspettati, fisico e digitale. In questo senso, potrebbe essere interessante la soluzione proposta dalla fiera virtuale Hopwine (www.hopwine.com): dal 18 al 25 maggio gli addetti ai lavori hanno avuto la possibilità di “visitare” – sul sito della manifestazione – gli stand virtuali di diverse cantine, chattando con i produttori e scegliendo quali vini assaggiare. Hopwine si fa, successivamente, carico di predisporre e inviare, a chi ne ha fatto richiesta, assaggi in mini-bottiglie da 2 cl dei vini dei produttori. Le vinottes, questo il nome dei campioni, sono certificate, semplici da spedire e da riciclare, perché realizzate in PET e chiuse con il tappo a vite. Fra le cantine presenti anche quelle del Consorzio del Chianti Classico. Staremo a vedere se la formula funziona.
– Redazione 26.05.2020