Barbera d’Asti Ai Suma 2019 Magnum
150€
Esaurito
Esaurito
Formato:
1.5 lTipo:
RossoPaese:
ItaliaRegione:
PiemonteDenominazione:
Barbera d'Asti DOCGUvaggio:
BarberaMaturazione e/o affinamento:
15 mesi in carati di rovere e 12 mesi in bottigliaGradazione Alcolica:
16%Temperatura di servizio:
16/18°CAnnata:
2019Descrizione
La Barbera è Giacomo Bologna e Giacomo Bologna è la Barbera, nel senso che deve la fortuna della bellissima azienda che ha creato a questo vigneto, portato alla massima espressione dalla sua interpretazione come riserva e non come vino pronto.
Come per i due Bricchi, anche la Riserva Ai Suma ha una storia singolare alle spalle, fatta di una volontà sorta nel 1989, quindi qualche anno dopo l’uscita di entrambi i Bricchi, di sperimentare una raccolta tardiva della Barbera appartenente ai vigneti di Rocchetta Tanaro: anche questa decisione fu a suo tempo criticata e osteggiata, ma non era la prima volta che Giacomo Bologna portava avanti idee rivoluzionarie e di rottura senza fermarsi alla prima critica o difficoltà. Da qui l’idea divenne azione, fu tradotta in vino e benedetta con le parole “Ai Suma” (ci siamo), prevedendone la produzione soltanto nelle annate qualitativamente eccezionali.
Terreni a medio impasto tra sabbia ed argilla da cui si ottengono vini dallo spettro aromatico e gustativo intenso: è il terroir di Rocchetta Tanaro, nell’astigiano, dove insistono i vigneti di Braida a 160 metri di altezza ed esposizione Sud/Sud-Ovest.
Rivoluzionaria l’intuizione di Giacomo Bologna legata all’uso della barrique per affinare la Barbera, esperimento mai effettuato in precedenza e che ha cambiato completamente la resa di tale vitigno, esaltandone il potenziale da invecchiamento.
Certo, è sempre e comunque una Barbera e come tale dev’essere apprezzata: un vino conviviale, generoso, affabile ed affidabile, ma che sa esprimersi in modo ampio e complesso al degustatore più esigente, proponendo uno spettro variegato di sentori che spaziano dai frutti di bosco alle spezie dolci ed amare, al cacao. Potrebbe ricordare altri vini piemontesi e non per un comportamento tenace, orgoglioso, vincente, ma facciamo fatica a non pensare che, sotto sotto, vi sia comunque quella Barbera di anima “monella” da cui tutto ebbe inizio.