Produttore:

Aglianico del Vulture Titolo Superiore 2017 Magnum

160

/
32.000

Esaurito

Esaurito

Descrizione

L’Aglianico è un’uva con un passato dibattuto ma sicuramente antico, importata probabilmente dai Greci e già categorizzata dai Romani tra le gloriose “viti aminee” che resero famosi i vini della Campania Felix. Svariati i biotipi oggi identificati senza però ravvisare differenze sostanziali tra l’Aglianico campano e quello del Vulture, dove è stato impiantato viste le distanze limitate con le zone vocate dell’Irpinia e le similitudini a livello di suoli d’impianto.

Interprete che ha rivisto la tradizione del Vulture in chiave moderna, Elena Fucci ci consegna un Aglianico in purezza affinato in legno in linea con i dettami della DOCG di appartenenza.

I vigneti siti a 600 metri d’altitudine con esposizione Sud/Sud-Est sono impiantati su strati di pozzolana, lapilli e ceneri vulcaniche intervallate ad argille sempre di origine vulcanica. Terminata la fermentazione alcolica e la macerazione sulle bucce in acciaio, il mosto effettua la fermentazione malolattica in legno prima di riposare fino a 24 mesi e quindi concludere il proprio affinamento in bottiglia.

La degustazione è sorprendente: si presenta subito come un vino nobile, consistente, di un rubino tendente già al granato ed un naso ampio che spazia dalle erbe aromatiche a note speziate di tabacco biondo e vaniglia, alla ciliegia e marasca in confettura, con un accenno di sottobosco e base minerale. In bocca è equilibrato, con una veemente freschezza che ben pareggia i tannini, comunque fitti ma non spigolosi. Mineralità e persistenza chiudono un finale molto lungo e piacevole.

La 2017 è stata un’annata fortunata per l’Aglianico, con rese qualitative eccezionali sebbene caratterizzate da una diffusa riduzione delle quantità.

Circa quattrocento le bottiglie prodotte di questa DOCG a cui se ne aggiungono 333 in formato magnum.

Bottiglie consigliate