Nasce su un terreno un po’ più alto del Casa matè, circa 200 metri più su, e presenta un suolo decisamente tufaceo e sabbioso.

Anche l’impostazione di questo vino è molto diversa poiché è il barolo di Elio Grasso che si distingue per eleganza e finezza, anche più pronto ad essere bevuto nell’immediato.

Maturazione “tradizionalista” in grandi botti di rovere di Slavonia, della durata di circa due anni, per supportare ma non condizionare la spontaneità organolettica di questo cru.

Al naso Il bouquet risulta molto complesso, una prima impressione di prugna e viola è accompagnata da suggestioni balsamiche di eucalipto e liquerizia, quest’ultima che trova un immediato riscontro anche in bocca. Al palato ci sorprende una certa freschezza, dei tannini già in perfetto equilibrio ed una buona sapidità che permettono a questo barolo di legare al meglio anche con abbinamenti più azzardati.

Ottimo adesso e ancora meglio tra una quindicina d’anni, se conservato a dovere.