Un nome inusuale che cela l’ennesima storia raccontata da Angelo Gaja in bottiglia: il Barolo Dagromis rende omaggio e ringrazia in etichetta la famiglia Gromis, proprietaria del vigneto innestato a Nebbiolo in quel di La Morra fino all’acquisto da parte di Gaja avvenuto nel 1995. Oggi integrate da quelle provenienti da vigneti selezionati in Serralunga d’Alba, le uve utilizzate per il Dagromis esprimono al meglio il connubio dei due terroir scelti.

Prodotto da vigne di Nebbiolo con esposizione prevalente a meridione, innestate su terreni costituiti da marne argilloso-calcaree ad altitudini variabili tra i 300 ed i 450 metri di altezza sul livello del mare, affronta una prima vinificazione separata con affinamento in barrique per 12 mesi per poi essere travasato in botte grande dopo l’assemblaggio e risposare ulteriori 18 mesi prima dell’imbottigliamento.

Rosso rubino decisamente intenso, presenta un naso ampio, poliedrico ed elegante che spazia da un bouquet di rose rosse al ribes, alla ciliegia ed alla prugna rossa, a cui seguono cenni di erbe aromatiche, sottobosco e radici di liquirizia, con una nota balsamica nel finale. In bocca l’attacco è vigoroso e ben bilanciato da tannini vellutati, da una generale freschezza e da un finale minerale molto persistente.

Dagromis è un Barolo ricco, elegante ed opulento, molto schietto e diretto in degustazione e che bene accompagna portate strutturate o i più importanti momenti conviviali e di meditazione facendo sempre percepire il tocco di Angelo Gaja, uno che in bottiglia non lascia nulla al caso.