Descrizione

A Lenzuolo Bianco, frazione di Oslavia, Collio Goriziano, il vino si fa da sempre, indifferentemente a come il confine con la Jugoslavia prima e con la Slovenia poi si è spostato negli anni. La tradizione è forte e gli uomini lo sono ancora di più in questo lembo l’Italia che parla sloveno e che da ormai svariati anni è diventata la culla dei vini prodotti come agli albori della civiltà e che oggi sono spesso etichettati come vini naturali o artigianali.
Joško Gravner ha fatto e fa ancora oggi la storia di Oslavia: il suo vino è il suo pensiero, ed il suo pensiero è il suo modo di stare nel mondo.
Pochi vignaioli hanno rivoluzionato il modo di far vino di un’intera regione come Gravner e pochissimi, forse nessuno, l’hanno fatto più di una volta.
Un interprete del biodinamico più puro Gravner, fatto non solo di rispetto verso la natura ed i suoi ritmi ma anche di un proprio contributo all’ambiente circostante per incentivarne la biodiversità e contribuire alla generazione di serenità.
In cantina Joško si affida alla tradizione millenaria caucasica, facendo fermentare e macerare le uve in anfore interrate per alcune settimane, prima di svinare, torchiare e far riposare nuovamente il mosto in anfora per cinque mesi. Nel silenzio, buio e tranquillità di una splendida cantina scavata nella roccia il vino cresce nei Qvevri e lentamente si trasforma, prima di uscire dalla terra per affidarsi al rovere per cinque lunghi anni prima del meritato riposo in bottiglia.
E’ un processo lineare, semplice, che non prevede chiarifiche né filtrazioni, solo una minima aggiunta di solforosa perché il prodotto naturale dell’uva fermentata non è vino ma aceto.
Il Rosso Rujno, come un divo, si fa attendere dal mercato ben 16 anni da quella vendemmia.
Impatta il degustatore da subito con la sua storia ben tradotta in complessità olfattiva e robustezza: granato scuro e per nulla trasparente, si presenta speziato, con sentori di tabacco, sottobosco, frutti rossi maturi ed uva passa. In bocca è muscoloso ma elegante, con un tannino percettibile ma ben smussato nei suoi angoli, ancora fresco e ben minerale.
Il finale non si dimentica facilmente e forse non vi è alcuna volontà a farlo, nel rispetto dei tempi dilatati di un produttore che tenta di riportarci alla semplicità e al piacere delle cose semplici, come bere un bicchiere di vino in compagnia.

Bottiglie consigliate