Pensato per essere un’interpretazione “borgognona” dello Champagne, elegante, essenziale, diretto, il “Blanc de Craie” prende il nome dalla presenza di gesso (craie) nei terreni di Aÿ, dove le viti di Chardonnay crescono su un suolo ricco di fossili marini. La mineralità di questi terreni conferisce al vino una struttura unica e una salinità distintiva. Lo Chardonnay in purezza di questo blanc de blanc, dunque, proviene dalla Vallée de la Marne (55% dal grand cru di Ay) e dalla Montagne de Reims, senza uve della Cote des Blancs. Seguendo la filosofia “zero inox”, la vinificazione del Blanc de Craie avviene senza l’uso di acciaio, bensì in botti di rovere della foresta di Argonne e uova di cemento: questa scelta permette al vino di sviluppare una grande complessità aromatica e finezza.

Nessuna filtrazione, nessuna chiarifica, solo il rispetto del frutto e del tempo.

Alla degustazione, il Blanc de Craie sorprende per la sua purezza: al naso sprigiona note di agrumi maturi, fiori bianchi, nocciola e accenni affumicati. Al palato è scolpito, con un attacco fresco e preciso, un centro bocca cremoso e una chiusura minerale, quasi salina, che invoglia al sorso successivo.

Diversamente da molti Blanc de Blancs, qui la cremosità e la complessità derivano non solo dal frutto ma anche dal legno, dosato con finezza e discrezione, e da un uso misurato del dosaggio, sempre inferiore ai 6 g/l. Questo equilibrio tra purezza e struttura lo rende unico nel panorama degli Champagne di terroir.