Donnalaura 2018 Magnum
65€
Esaurito
Exclusive on Winefully
Esaurito
Formato:
1.5 lTipo:
BiancoPaese:
ItaliaRegione:
CampaniaDenominazione:
Falanghina del Beneventano DOP TaburnoUvaggio:
Falanghina 100%Maturazione e/o affinamento:
6 mesi in barriqueGradazione Alcolica:
14%Temperatura di servizio:
10/12°CAnnata:
2018Descrizione
Una perla rara, di quelle difficili da trovare ma che, una volta scoperta, regala tante emozioni, figlia di un territorio ricco e generoso come il Sannio Beneventano e, nello specifico, il Taburno.
Masseria Frattasi ha una storia di svariati secoli alle spalle ed il merito familiare di non esseri mai fatta abbattere né dagli eventi contingenti né dai terremoti, che più di altro hanno fiaccato le popolazioni sannite ed irpine.
La famiglia Clemente ha sempre svolto un ruolo primario nella valorizzazione della produzione vinicola nell’areale di Montesarchio alle pendici del Monte Taburno ed ha fatto miracoli con la Falanghina del Sannio (anzi, di Bonea, perché questa è la vera origine di uno dei vitigni a bacca bianca più antichi d’Europa).
Storia interessante quella della Falanghina Beneventana, vitigno antichissimo abbandonato per molto tempo e confuso con l’altrettanto famosa Falanghina Flegrea, con cui condivide parte del nome ma non la stessa genetica. Riscoperta quasi casualmente negli anni settanta del secolo scorso girovagando per campagne, è stata rilanciata da Masseria Frattasi come un vino più strutturato della versione flegrea, con maggiore gradazione alcolica ed acidità fissa, perfettamente idoneo all’affinamento in legno.
Impiantata su terreni vulcanici misti ad argilla e depositi calcarei, ad un’altezza di poco inferiore ai 500 metri sul livello del mare, i filari di Falanghina di Masseria Frattasi presentano un’età variabile tra i 45 e 120 anni di età con tracce prefillosseriche. La vendemmia è manuale e viene effettuata una volta raggiunta la sovramaturazione su pianta tra la seconda e terza decade di Novembre così da permettere la denominazione “vendemmia tardiva”.
Già premiato nel 2016 come miglior vino bianco d’Italia da Luca Maroni, la degustazione del Donna Laura sorprende per la complessità, intensità e bellezza di questo vino vestito di giallo dorato. Al naso si sprigionano sentori di fiori di pesco alternati alla frutta bianca come la pera e l’albicocca, alla nocciola ed al miele. Acidità e mineralità la fanno da padrone in bocca, dove il sorso si dimostra energico, deciso e diretto, ma mai sopra le righe, chiudendosi in un’elegante spirale minerale che lascia la bocca particolarmente pulita.
Splendida l’etichetta apposta sulle sole 6000 bottiglie prodotte per anno (poche, pochissime le Magnum e Doppie Magnum proposte in esclusiva da Winefully) a rappresentare le maioliche disegnate nel settecento dal maestro ceramista Giustiniani e recuperate a seguito del crollo della cappella di famiglia durante l’ultimo terremoto del 1980. Prima le si calpestavano, ora le si ammirano ad introdurre un bianco sorprendente.